Concessione italiana di Tientsin

Voce principale: Colonialismo italiano.
Concessione italiana di Tientsin
Motto: FERT
Concessione italiana di Tientsin - Localizzazione
Concessione italiana di Tientsin - Localizzazione
Dati amministrativi
Lingue parlateitaliano
InnoMarcia Reale
CapitaleTientsin (zona concessione)
Dipendente daBandiera dell'Italia Italia (1902-1943)
Bandiera del Giappone Giappone (1943-1945)
Politica
Forma di governoMunicipalità, Impero coloniale
Organi deliberativiGovernatore, Podestà, Consulta municipale
Nascita1902 con Vittorio Emanuele III
CausaRibellione dei Boxer
Fine1947 (de facto 1943, con l'occupazione giapponese)
CausaTrattato di Parigi
Territorio e popolazione
Bacino geograficoTientsin
Massima estensione1,04 km² nel 1927-1947
Popolazione7.954 nel 1936
Economia
ValutaYuan italiano
Religione e società
Religione di StatoCattolicesimo
Religioni minoritarieConfucianesimo, buddhismo
Evoluzione storica
Preceduto daBandiera della Cina Impero cinese
Succeduto daBandiera del Giappone Impero giapponese (1943)
Bandiera di Taiwan Repubblica di Cina (1947)
Ora parte diBandiera della Cina Cina

La concessione italiana di Tientsin (in cinese: 天津意租界S, Tiānjīn yì zūjièP) era un possedimento coloniale italiano in Cina, amministrato dal Regno d'Italia tra il 1901 e il 1943.

La concessione fu istituita con la firma del protocollo dei Boxer, il 7 settembre 1901: la superficie concessa misurava 458000 m² ed era una delle più piccole concessioni territoriali cinesi alle potenze straniere ottenute al termine della ribellione dei Boxer. La zona consisteva nell'immediata periferia orientale di Tientsin (dalla quale prende il nome) e da un terreno lungo la riva sinistra del fiume Hai-He (conosciuto precedentemente con il nome di Pei Ho), ricco di saline, comprensivo di un villaggio e di un'ampia area paludosa adibita a cimitero.[1][2][3]

  1. ^ Tientsin e dintorni, su trentoincina.it. URL consultato l'11 giugno 2018.
  2. ^ Alberto Alpozzi, Cina, la concessione italiana dimenticata a Tien-Tsin – Seconda parte, in L'Italia coloniale, 19 marzo 2015. URL consultato il 18 settembre 2017.
  3. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore :2

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